MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 779


4 giugno 1953

   Corpus Domini
   
   Maria Ss.: 
   «Troppo poco mi si ricorda in questa Festa alla quale io sono tanto congiunta, perché, se io non fossi stata, non avreste avuto il Corpo del Verbo Divino Gesù Cristo, Signore, Re, Redentore e Salvatore vostro in eterno. I mari non potrebbero essere se l'acqua non fosse. Il firmamento non brillerebbe se non ci fossero gli astri. La terra non darebbe frutto se non ci fossero semi. Ma più ancora l'Eucarestia, che si moltiplica infinitamente da secoli e millenni, non ci sarebbe se io non avessi generato Gesù. 
   Vorrei che mi si rappresentasse come mi ti mostro ora. Col mio Immacolato Cuore splendente di luce paradisiaca nel quale appare l'Ostia Ss., con entro raffigurato il Divin Pargolo, e sotto la scritta

   "Dal Sangue e dal Cuore
   Verginal di Maria
   il dono supremo d'Amore:
   Gesù-Eucarestia"
». 
   
   La Madonna stava seduta su un trono luminosissimo, vestita di lino candidissimo, con le mani che, alzate verso le spalle, tenevano socchiuso il manto di un azzurro delicatissimo che le velava anche il capo. Al centro del petto appariva il suo Cuore tra raggi splendidissimi con visibile come fosse stato quel Cuore un ciborio di cristallo, l'Ostia grande e, in essa, con luce d'oro, il bel visino di Gesù Infante.