MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 786


4 luglio 1953

   2° Sabato di Fatima.

   [Dice Maria:] 
   «Ripeto quanto già ti dissi nell'ottobre 1947 e che non trovi più. 
   Sono apparsa a Roma, con quelle vesti e con quel libro, per questi motivi, che sono anche tre grandi verità, anzi quattro. 
   Perché Roma è Sede del Papato, e il Papa avrà tanto e sempre più a soffrire, questo, e i futuri, per le forze d'Averno scagliate sempre più contro la S. Chiesa e i suoi rappresentanti e Ministri. 
   Ricordi quel dettato del 20-11-43, che poi, per ordine celeste, dovesti distruggere il 24-3-46, per por fine all'imprudenza pericolosa dei Padri? In esso è predetto, dall'antica profezia di Isaia c.23 v.18, quanto avverrà in un'ora di prevalenza infernale, ossia anticristiana, comunista, così come ti fu detto il 21-12-45, sempre per bocca di Gabriele, l'arcangelo degli annunzi, verso che epoca sarà la fine del mondo, la purificazione del novello Tempio, tratta dall'antica profezia di Daniele c.8 v.14. Ebbene ciò avverrà, ed Io qui mi metto a difesa, per allontanare quei tempi e quelle azioni sacrileghe. 
   Sono vestita dei colori della tua Patria, che sono anche quelli delle tre virtù teologali, perché virtù e patria sono troppo disamate, trascurate, calpestate, ed Io vengo a ricordare, con questa mia veste inusitata, per Me che vesto quasi sempre di bianco, che occorre tornare all'amore alle Virtù e alla Patria, al vero Amore. 
   Tengo in mano il libro delle Rivelazioni perché troppo si legge di cose profane e nocive, ma troppo si trascurano il Vangelo e le altre parole di Vita Eterna, ed Io voglio, perché le anime vivano e si salvino, che si ritorni a quei libri, canonici o rivelati agli eletti. 
   Indico la veste talare gettata al suolo, sporca, strappata, con sopra la croce infranta, per dirvi che sempre più, e più estesamente nel mondo, ciò si verificherà. Come ai primi tempi della Chiesa Cristiana i miei figli: Sacerdoti e fedeli, furono trucidati, martirizzati, conculcati, così in questi, e più nei tempi prossimi, Chiesa e Cattolici saranno oppressi, uccisi. Ma dal loro martirio verrà il cemento, la calce per ricementare la Chiesa urtata, sgretolata dai figli di Satana. 
   Ma occorre pregare, pregare molto. E perché la marea infernale non dilaghi in questa Nazione, e in Roma soprattutto, e perché non trionfi l'Inferno, la Bestia d'Abisso, la Babilonia infernale, e perché il Dragone, che mi ha sempre odiato e mi odia e che, quando ero in terra, mi perseguitò in molti modi, da quando divenni madre per opera di Spirito Santo a quando ci fu la strage degli Innocenti, a quando fui calunniata, schernita, odiata perché Madre di Gesù, sino a quando dovetti assistere, prima in spirito, poi corporalmente, alle atroci pene del Figlio mio, non prevalga. Pregare, pregare, pregare! Convertirsi, credere se in creduli; tornare all'Ovile se si è separati da esso; purificarsi, se colpevoli di peccati immondi; ricostruirsi, se demoliti dalle forze ed eresie del secolo; rinascere in Gesù che vi è Redenzione e Vita e in Me che sono la Madre di tutti i cristiani, e anche degli altri, che voglio miei. 
   Sono la Vergine della Rivelazione. Lo fui da quando ancor ero in seno a mia madre, perché, essendo Immacolata, sempre tutto seppi e compresi, anche le cose più oscure. Vorrei che la Rivelazione che t'è stata data fosse nota al mondo, perché sarebbe rete di pesca miracolosa, luce nelle tenebre di tanti cuori, sale, pane, vino di Vita eterna. E ho infinito dolore perché la ostacolano, e piango perciò su chi impedisce la diffusione dell'Opera, e su te e chi muore in peccato per questa privazione».