MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 787


5 luglio 1953

   «Così come portai il mio piede purissimo, il mio Io, perfetto in santità per essere Immacolato e Sposato a Dio, generatore del Verbo di Dio, nel tumulto ingiusto e scomposto dei gerosolimitani davanti al Pretorio e per le vie della città e sul Calvario, così porto ora il mio Io glorificato là dove più è forte il Comunismo che è, in tutto, la ripetizione dell'ingiusto odio verso il Corpo materiale e mistico del Figlio mio. 
   Ogni volta che, nei secoli, apparvi in qualche luogo, lo fu perché ivi o regnava l'anarchia, o la massoneria, o la rivoluzione, o altri castighi provocati dalle colpe degli uomini, o perché era necessario, con un prodigio, ricondurre a giustizia parenti, ecclesiastici, religiosi maschi e femmine, che non erano più giusti. 
   Così a Caravaggio, a Pompei, a Lourdes, a Fatima, e in molti altri luoghi italiani, europei e anche d'altri continenti. E anche ora appaio là dove più è radicato il Comunismo, la spada più pungente infissa nel mio Cuore, quella che mi fa cadere queste lacrime che tu ti affretti a raccogliere nel fazzoletto già santo, ma che ora, per questo mio pianto che vi cade, diviene santissimo. 
   Ma, ahimè! La gente traviata non muta. Si ripete esattamente la scena del Venerdì Santo: tradimenti, bestemmie orrende, atti sacrileghi, torture feroci, odio satanico, verso il Figlio e la Madre, nel tentativo di uccidere, abbattere tutto per avere un effimero ma spaventoso trionfo. 
   Un protestante, giunto ad un punto di traviamento diabolico, specie verso Me, si è convertito. Ma costoro no. Si son dati a Satana, non ad una religione o eresia errate e riprovevoli, ed esso li tiene ben serrati, e la conversione non avviene come per il Cornacchiola, ma anzi sempre più la piovra orrenda che è il Comunismo, veleno satanico, li stringe e avvelena e si estende a far sempre nuove prede. Il comunismo: l'orca, non marina ma mondiale, che abbranca e trascina al naufragio totale: di corpi, anime, nazioni, quanti abbranca, così come porta a morte vite e vascelli, se li abbranca coi suoi orrendi tentacoli l'orca, il polipo gigante, terrore dei mari. 
   Bartolo Longo, ateo e massone, si convertì, morì da santo per avermi trovata tra le immondezze. Ma questi no. Nulla li riporta al Bene. Quanto dolore mi danno!».