MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 719


7 marzo 1948

   Mi dice il Divinissimo Autore: «Non chiamarmi così. Chiamami "il Dolce Ospite". Perché veramente Io sono il Dolce Ospite dell'anima tua e trovo in essa dolce ospitalità». 
   Il mio pensiero gli dice: «Non so come possa avvenire. Sono misera e peccatrice, e Tu sei la Perfezione di Dio, Tu, Spirito dello Spirito di Dio». 
   Mi risponde: 
   «La trovo perché tu mi ami. Mi hai sempre amato. Sono, dei Tre, Colui che tu hai amato per primo e senza interruzione. Più tardi hai compreso sapientemente il Verbo. Più tardi ancora il Padre. Ma lo Spirito Santo lo amasti col primo raggio della tua intelligenza e Io ti amai. Per questo così precocemente ti ho fatto capace di amare appassionatamente l'Appassionato Gesù. E tu credesti di amare Lui. Ma Me amavi in Lui. E da Me traevi luce e fiamma ad amare Lui. 
   Avresti potuto, tu, nelle tue condizioni famigliari, ascendere così presto alla mistica pura e da te sola, se Io non ti avessi abitato perché mi amavi con tutte le forze del tuo spirito? Io ti sono stato      Catechista e Maestro per saziare la tua sete spirituale, che nessuno saziava, di "conoscere Dio". E nel giorno delle nostre nozze, la tua Cresima, ti ho visibilmente indicata con il mio segno di fuoco. 
Nessuno ha capito. Gli uomini sono superficiali sempre. Ma nel tuo piccolo leggendario andrebbe ricordato quell'inspiegabile fuoco che arse tutte le vanità delle tue1 compagne al rito e lasciando te immune in un cerchio di fiamme, assorta nella tua attesa di Me tanto da non vedere quanto accadeva né averne timore. 
   L'anima tua sentiva che chi è Sposa del Fuoco Divino non può essere arsa che da Esso e che Fiamma celeste respinge ogni altra fiamma. E in questa verità è la spiegazione di tutta la tua vita spirituale e del fervore di essa in mezzo a tutte le più violente prove. Per questo ora Io sono venuto a completare il Maestro Gesù e a completare il tuo io spirituale così come all'inizio dei tuoi giorni sono venuto ad iniziarlo. 
   Chiamami dunque "il Dolce Ospite" perché tale Io sono per mia e tua gioia. "Divinissimo Autore" è troppo distanziante fra l'Uno e l'altro che si amano. Ospite. E Ospite dolce. Questo sì. Non altro. Perché Io trovo il mio riposo in chi mi ama e ospita e tu trovi il tuo riposo in Me che t'amo e in te ospito».