MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 701


8 novembre 1944

   Sulle Preghiere: Pater e Ave. 

   «Siete così appesantiti dalla vostra umanità che non sapete mai pregare con elevazione sovrumana e date alle parole dell'orazione un senso relativo. Ma l'orazione apre orizzonti infiniti, o figli. Quegli orizzonti che saranno dimora a voi, tornati a Dio, se avrete saputo custodire lo spirito in Dio, e Dio nel vostro spirito. Anche quando riflettete su quello che dite, ed è già molto se fate questo, date alla vostra riflessione delle latitudini limitate alla Terra e alla carne. Ben difficilmente elevate la mente oltre al momento e al bisogno di questa vostra giornata. 
   Non vi tuffate nella Luce. Essa è per voi un riflesso lontano e stentato, come quello del sole in un inverno nordico. È un chiarore che non è neppure luce, ma solo un crepuscolo. Così è quello che splende in voi, perché voi non aprite le porte alla Luce che chiede di precipitarsi in voi per istruirvi e fortificarvi contro le Tenebre. Non chiudete lo spirito entro l'opacità della materia. Esso è di Dio e deve vedere Dio, conoscere Dio, vivere di Dio, in Dio. Esso è Vita per lo spirito vostro, e se da Dio lo separate con la colpa, voi l'uccidete; se lo tenete lontano da Dio voi lo fate languire e spegnere come una lampada priva d'olio. 
   Tutto potete sostituire col vostro progresso. Ma non quello che è vita per lo spirito. Non vi è nulla che possa conservare santo il vostro cuore se esso non è fuso col Santo dei Santi. Scienza, Patria, affetti, opere, divengono cose avvilite e servite con misero servizio se da voi levate quell'agente che vi fa perfetti nei vostri sentimenti e nei vostri lavori: l'unione con Dio.
   Cosa di più ammirevole di uno scienziato, di un giurista, di un governante, di un padre, di uno sposo, di un figlio, di un artista, di un soldato, che siano realmente cristiani, che siano sinceramente figli di Dio? Oh, non temete! Essi non sapranno mai tradire e fare del male. Ma da loro verranno solo azioni degne d'ogni benedizione. 
   Di che piange, ora, il mondo? Della sua società avulsa da Dio. Ecco la causa del vostro sfacelo mondiale, della vostra rovina nazionale, e di tanto pianto nelle famiglie, e di tante vergogne, pure nelle famiglie. 
   Come abitanti del globo, venuti solo da un unico ceppo e da un solo Creatore, vi odiate tra voi, come cittadini di un'unica Patria siete fra voi ostili come foste di razza diversa, come parenti e coniugi siete egoisti e infedeli. E perché? Perché avete dimenticato Dio, il quale non vi schiaccia sotto le valanghe delle vostre copiose leggi umane e della vostra umana istruzione, ma compendia tutta la sua legge e la sua istruzione perfetta in queste sole parole: "Ama Dio con tutto te stesso e il tuo prossimo come te stesso13". Ma voi non mettete in pratica questo che è il compendio di tutta la Legge divina e la fonte d'ogni bene terreno e ultraterreno. E da ciò vengono i castighi che vi colpiscono. 
   Maria, oggi Io voglio che tu, che ami la Luce Divina più di te stessa e ti senti felice più essa penetra in te, conosca il significato soprannaturale di una frase che dite, ma non capite bene. 
   Come il Pater va detto con riferimenti soprannaturali, e stolto sarebbe chi lo dicesse applicando ad esso solo un significato umano e umane richieste, così l'Ave Maria va detta non con la mente fissa alla Terra e alla vostra carne, che è polvere che polvere tornerà, ma va detta con lo spirito levato al Cielo, oltre la vita, oltre la Terra, là dove Maria Ss., mia e vostra Madre, vive in corpo ed anima dopo esser vissuta sulla Terra con l'anima sempre spaziante nel Cielo. 
   Il Pater è la preghiera al Padre. L'Ave è la preghiera alla Madre. 
   La prima parte del Pater è lode di Dio, la prima parte dell'Ave è lode a Maria. 
   La seconda parte del Pater è richiesta al Padre per tutti i vostri bisogni di figli di Dio in temporanea sosta sulla Terra, ma destinati al Cielo. La seconda dell'Ave è la richiesta alla Madre per i vostri bisogni di mortali e di immortali nello spirito. 
   Va invocata come il Padre, la Madre vostra. Non dovete pensare che Ella abbia assenza di Misericordia e di Potere e non possa soccorrervi nei vostri combattimenti, nelle vostre pene, nelle necessità e nelle tentazioni. 
   Bisogna saper pregare. E bisogna pregare nei momenti di pace, per invocare l'aiuto per le ore di lotta.
   Stolto è chi dice: "Quando sarà il momento lo farò". Sapete voi se lo potrete fare allora? Se Dio vi darà il tempo di farlo? Bisogni e sventure, e anche la morte, vengono sovente come un lampo improvviso. La morte è talora come folgore che fulmina improvvisamente. 
   La Misericordia di Dio è infinita. Ma è detto nelle parole della Legge: "Non tentare il Signore Iddio tuo1". E, in verità, voi lo tentate quando conducete una vita tutta umana, senza pensare che vi attende un al di là in cui sarete giudicati per le vostre azioni. 
   Nell'Ave Maria è detto: "Prega per noi ora e nell'ora della morte". Ecco, o Maria. Leggiamo insiemequeste parole che molti, troppi dicono con la mente elevata di un sol grado dal fango della Terra e con cuore pensieroso soltanto dell'incognita dell'ultimo momento che vi fa paura perché non siete a sufficienza "figli di Dio". Se lo foste perfettamente, la morte non vi farebbe paura. 
   La morte è l'ultima prova e merita ogni vostra attenzione per divenire "morte nel Signore". Una morte nel Signore vi merita ogni perdono, vi da l'eterna vita nel Signore, e annulla, col suo potere, le conseguenze di un'esistenza anche colpevole. Fate dunque bene ad invocare sin da ora, per quell'ora, e in quell'ora, la Madre mia e vostra. Ma sappiate pregare meglio. Non per la sola paura di quell'ora, ma per tante altre ore in cui la più vera morte incombe su voi. 
   Ti ho già spiegato più volte quale sia la vera morte. È quella dello spirito, che voi uccidete tanto sovente, se non sempre per diretta volontà, certo per indifferenza verso la parte più eletta di voi stessi: l'anima.
   Nel Pater Io vi ho insegnato a dire: "Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal Male". Nell'Ave Maria vi faccio dire: "Prega per noi ora e nell'ora della morte". 
   Ora: il presente che dura un attimo di eternità: la vita della carne insidiata dai morbi, dagli incidenti,dallo stesso scorrere del tempo che vi porta alla foce del vostro vivere di uomini e vi immette nell'eternità. 
   Nell'ora della morte: quella che ferma il vostro cuore e quella, sempre incombente, che paralizza il vostro spirito e lo conduce a morte. 
   Voglio che pensiate a questa vera, eterna morte quando invocate Maria Ss. Dalla prima risorgerete se siete morti in Cristo. Ma dalla seconda non risorgerete mai più. 
   Non fate che il Nemico infernale, il Serpente fascinatore, il leone ruggente2 che sempre si aggira intorno a voi per atterrarvi, possa impossessarsi di voi come di una preda sicura perché, pur essendo tuttora viventi, siete già dei morti nello spirito. 
   Maria è la Vincitrice di Satana e basta il bagliore del suo sorriso per porlo in fuga. Contro le insidie di Satana e le debolezze e gli appetiti della carne, sempre desta nelle creature, chiamate Maria. 
   Se l'invocate per il sonno che avrà immediato risveglio, o per la pace celeste o per la dannazione infernale, ambedue eterne, perché non la dovreste invocare per questo atroce sonno che da la morte, e che è quello dello spirito abbattuto, sonno che, se non è vinto, vi spegne in braccio a Satana? 
   Quando la morte si aggira intorno al vostro spirito sorgano come a difesa le invocazioni, fatte con pienezza di significato, a Maria. 
   Ogni volta che l'ora della morte spirituale incombe su voi, preghi la Madre universale per tutti i suoi poveri figli, per lo spirito di questi suoi poveri figli, per quello spirito fatto e dato alle creature da quello stesso Dio che l'ha creata e scelta a Sposa e Madre, fatto e dato per fare, di essi, dei suoi figli e sudditi del suo Regno eterno. 
   Su voi sta il Sangue più puro e più amato: quello che è venuto dal suo Cuore Immacolato e che è stato il Seme al Fiore nato dall'amore di Dio con la Vergine, dalla sua ubbidienza perfetta ai Voleri divini, il Seme a Me Verbo fattosi carne per essere Maestro e Redentore, onde poter lavarvi nel suo Sangue, interamente versato per voi, e sta il pianto di Maria, mia e vostra Madre, altro lavacro di corredenzione. 
   Per questa sua natura di Madre del Salvatore Ella ha potere di salvazione. Invocatela con fede vera ed Ella vi salverà ora e nell'ora della morte».


   1 Mt 22, 35-40

   2 Dt 6, 16