MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

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Pubblicato il 08/05/2023

Festa della Madonna del Rosario di Pompei con riferimenti alle Opere di Maria Valtorta

 

Dai 'Quaderrni' di Maria Valtorta

   5 maggio 1947

    Maria Ss. di Fatima

   Il rosario mattinale… e poi i tre rosari del pomeriggio e le rose d'oro. Ogni Ave è una rosa che cade dalla corona di 15 poste di Maria Ss. perché ogni perla si è mutata in rosa d'oro, e la Vergine ne stacca una ad ogni Ave che dico e la lascia cadere sul mondo… nei luoghi che ho riconosciuto e sulle nazioni che se lo meritano. Come era bello dire il rosario con Lei!… Non me ne stancavo mai… Ora ho ancora negli occhi la cascata luminosa delle rose d'oro e nel cuore la beatitudine di essere stata con la Madre di Dio per tante ore…

    8 maggio 1947

   Dice Maria Ss. di Fatima apparendomi come Ella mi appare…:
   «Ti ho dato il 5 la vista intellettiva di ciò che è un Rosario ben det­to: pioggia di rose sul mondo. Ad ogni Ave che un'anima amante di­ce con amore e con fede io lascio cadere una grazia. Dove? Da per tutto: sui giusti a farli più giusti, sui peccatori per ravvederli. Quan­te! Quante grazie piovono per le Ave del Rosario!
   Rose bianche, rosse, oro. Rose bianche dei misteri gaudiosi, rosse dei dolorosi, d'oro dei gloriosi. Tutte rose potenti di grazie per i meriti del mio Gesù. Perché sono i suoi meriti infiniti che dànno valore a ogni orazione. Tutto è e avviene, di ciò che è buono e santo, per Lui. Io spargo, ma Egli avvalora. Oh! Benedetto mio Bambino e Signore!
   Vi do le rose candide dei meriti grandissimi della perfetta, perché divina, e perfetta perché volontariamente voluta conservare tale dall'Uomo, Innocenza di mio Figlio. Vi do le rose porpuree degli infiniti meriti della Sofferenza di mio Figlio, così volonterosamente consumata per voi. Vi do le rose d'oro della sua perfettissima Carità. Tutto di mio Figlio vi do, e tutto di mio Figlio vi santifica e salva. Oh! io sono nulla, io scompaio nel suo fulgore, io compio solo il gesto di dare, ma Egli, Egli solo è l'inesauribile fonte di tutte le grazie!
   E voi, mie dilette anime, ascoltate questa mia parola: Fate con spirito ilare la volontà del Signore. Fare la sua Ss. Volontà con tristezza è dimezzare il grande merito del farla. La rassegnazione è già cosa che Dio premia. Ma la gioia del fare la Volontà di Dio centuplica il merito, e perciò il premio, del fare questa divina Volontà, sempre, sempre, sempre giusta, anche se forse all'uomo non pare tale. Fate dunque con spirito ilare ciò che Dio vuole. E sarete a Lui gradite e a me, Madre vostra, dilettissime. State in Pace sotto lo sguardo mio che non vi abbandona
 

   Nota mia.
   Anche oggi, 8, dico il S. Rosario insieme alla Madonna di Fatima! Però oggi la Madonna non stacca le rose, e ne dà la spiegazione del perché fece il 5 il simbolico gesto. Ora so il valore di un'Ave ben detta! La corona di 15 poste era per 5 di rose bianche come perle, per 5 di rose rosse come fossero di rubino, di 5 d'oro come l'altro giorno. E Maria Ss., scorrendola, e dicendo il Gloria e la prima parte del Pater, dal "Pater noster" allo "et in terra", e delle Ave soltanto "Benedetto ('il frutto del tuo seno' non lo diceva) Gesù", guardava col suo sguardo non descrivibile di pace, amore, pietà, giù, al mondo, e sorrideva di un sorriso lievemente doloroso nella sua soavità.
   Ecco! Ho capito perché mi attira tanto la Madonna di Fatima, più ancora che non quella di Lourdes che pure amo tanto. Perché è più nostrapiù Mamma. Quella di Lourdes guarda il Cielo… pare vogliosa di tornare lassù, perdersi in Dio: è l'Immacolata Concezione, la Donna del Cielo. Questa di Fatima guarda noi, guarda la povera Terra dove fu donna come ogni creatura e della quale conosce le tristezze e i bisogni, questa povera Terra che ha tanto bisogno di Lei, ed è tutta pietà per noi: è la Madre nostra, è il Cuore di Maria che ci ama e sorveglia… La prima è per il Signore e per gli Angeli. Ma questa di Fatima è per noi peccatori. Prega per noi… È veramente "la Mamma" purissima e compassionevolissima…

 

   Recitare il Rosario e il Magnificat
   Ave Maria!

Supplica alla Madonna di Pompei

(da recitarsi l'8 maggio, il 7 ( 8 ) e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno)

I. - O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.

   Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.

   Salve Regina.

II. - È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!

   Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.

   Salve Regina.

III. - Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.

   Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.

   Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.

   Salve Regina.

                                       Chiediamo la benedizione a Maria.

   Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.

   Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.

   Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.

   O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.

   Salve Regina.

   (vero testo della Supplica scritta dal beato Bartolo Longo)
 
Ave Maria, Madre di Gesù, Regina nostra, del Rosario e delle Vittorie,
noi ci affidiamo per sempre a Te!