MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

A A A

QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 463


19 marzo 1945

   Le ho detto la poco gradita visita e profezia avuta ieri sera. E lei ha visto che avevo il viso "spaventato", ha detto così lei nell'entrare. Non sapevo che viso avevo. Ma impressionata sono di certo. E non passa col passare delle ore.
   Non è la prima volta, lei lo sa, che Satana mi dà noia, tentandomi di questo o di quello. Ed ora che non tenta più la carne, tenta lo spirito. È un anno ormai che saltuariamente mi dà noia. La prima volta fu quando mi tentò nei giorni, tremendi per me, dell'aprile 1944, quando mi promise aiuto se lo avessi adorato. La seconda quando mi assalì con quella acuta e violenta e lunga tentazione al 4 di luglio 1944, tentandomi a scimmiottare il linguaggio del Maestro per annichilire chi mi aveva offesa. La terza quando mi suggerì di fare delle parole dettate un'opera mia e pubblicarla avendone merito e denaro. La quarta quando nel febbraio di quest'anno (mi pare1 fosse già febbraio) mi apparve (la prima volta che lo vedo perché le altre volte l'ho solo sentito) terrorizzandomi col suo aspetto e col suo odio. La quinta ieri sera.
   Queste le grandi manifestazioni di Satana. Ma poi io addebito a lui tutte le altre più piccole cose che vengono dagli altri, che mi vogliono portare all'orgoglio, al compiacimento di me, oppure alla falsità nelle apparenze, o anche persuadermi che io sono solo una malata e tutto è frutto di turbe psichiche. Anche gli ostacoli2 coi parenti e con le autorità, e anche coi camionisti, io le attribuisco a Satana. Fa quello che può, meglio che può, pur di darmi noia e portarmi alla inquietudine e ribellione, alla persuasione che pregare è inutile e che tutto è bugia.
   Ma le confesso che ieri sera mi ha molto turbata. Non è la prima volta che mi suscita paura di essere un'ingannata e di doverne un giorno dare ragione a Dio e anche agli uomini. Lei lo sa che questo è il mio terrore… sempre confortato da Gesù e da lei, Padre mio, e sempre risorgente. Ma erano pensieri "miei", aizzati da Satana, ma fatti da me. Ieri sera è stata una minaccia esplicita, diretta.
   Mi ha detto: "Fai, fai! Io ti aspetto al momento buono. Al­l'ultimo momento. E allora ti persuaderò talmente che tu hai sempre mentito a Dio, agli uomini e a te, e [che] sei una ingannatrice, che tu cadrai in un vero terrore, disperata di essere dannata. E con tali parole lo dirai, che chi ti assiste penserà che la tua è una ritrattazione finale per potere andare a Dio con meno peccato. Tu e chi sarà con te rimarrete in questa persuasione. E così morirai…3 e gli altri rimarranno scossi… Ti aspetto, sì… E tu aspettami. Non prometto mai senza mantenere. Ora mi dài una noia senza misura. Ma allora sarò io che la darò a te. Mi vendicherò di tutto quello che mi fai… Come solo io so vendicarmi mi vendicherò". E se ne è andato. Lasciandomi così male…
   È venuta poi la dolce Mamma, mite e amorosa nella sua veste bianca, a sorridermi e accarezzarmi. Mi ha sorriso del suo più lieto sorriso il mio Gesù. Ma appena mi hanno lasciata sono ricaduta nel mio marasma… E dura. Quando viene così forte questo pensiero, io mi sento tentata di dire: "Io non scrivo più una parola, nonostante qualsiasi pressione". Ma poi penso e dico: "Questo è quello che Satana vuole" e non do retta a questa suggestione.
   È tempo di Passione, vero? Vi sarà fra quelli che, per l'idolatria così infusa nell'uomo anche buono, adorano il portavoce, l'idolo, dimenticando che egli non è che uno strumento e l'adorabile è Dio, e fra quelli che mi scherniscono, l'attesa, uguale se pure con diversi fini, di fatti meravigliosi in me, e specie in questo tempo di Passione. Forse lei stesso li aspetta come cosa naturale nel mio caso. Lei per giusta attesa. Gli altri per scherno o idolatria. E le assicuro che preferisco ancora lo scherno, a Maria Valtorta, all'idolatria per me. Questa mi dà una noia non descrivibile. Mi sembra che mi spoglino in mezzo ad una piazza, mi svaligino del mio prezioso segreto… che so? Ne soffro, ecco. Lo scherno fa meno male se dato a Maria Valtorta. Basta non leda i "dettati" e non li faccia prendere come una burla e una follia…
   Ma sopra il desiderio più o meno santo e onesto di tanti c'è il volere, meglio: c'è la bontà di Dio, che ascolta la sua povera Maria, la quale ha sempre pregato, e continua a pregare, dicendo: "Ecco la tua 'vittima'. Tutto quello che Tu vuoi, ma non segni esteriori". Non avrei voluto neanche questa manifestazione di Dio in me, io… Ma Lui ha voluto che io fossi il suo fonografo… e pazienza. Ma altro nono e no. Tutte le malattie diagnosticabili o non diagnosticabili, perché non aventi caratteri noti. Tutte le sofferenze di soffrire in me ciò che Lui ha sofferto. Tutta l'agonia per stare curva sulla sua agonia. Ma che sia nota a Lui solo, a lei che mi è padre, e a me. E basta.
   Però, se in questo tempo di Passione io deludo chi idolatra e chi schernisce, perché non sono materialmente "l'appassionata", le assicuro che vivo la miapassione. E più dell'aumentata sofferenza fisica del corpo che si sente affranto e franto dalle percosse e dalla fatica del Golgota, del capo che duole per il cerchio crudele, dello stiramento e dei crampi, dell'affanno e congestione di questa tortura, della sete e della febbre, del languore e dell'eccitazione del supplizio, quella che è "passione" è sempre per me questo che io chiamo il "mio Getsemani": ossia il buio che monta, pieno di fantasmi e di paure… il timore e il terrore del futuro e di Dio… e la vicinanza dell'Odio mentre l'Amore è assente. Questo, questo sì porta alla sete, alla febbre, alle lacrime di sangue, ai gemiti, allo sfinimento. Le assicuro che è, per potenza, uguale all'ora4 vissuta lo scorso anno quando Dio mi lasciò sola. E anzi le posso dire: "È più forte", perché fa male anche e nonostante Dio sia con me.
 Spero di essermi ben spiegata. Ma certe torture si spiegano molto male. E sono capite più male ancora. Sia da chi è padre di spirito, sia da chi è idolatra, come da chi è curioso, studioso, o schernitore del… fenomeno. Bisognerebbe però che questi ultimi tre provassero per un'ora ciò che noi si prova… E anche gli idolatri, che forse invidiano, dovrebbero provare. Ma no! Meglio non provino. Gli idolatri scapperebbero chissà dove per paura di un'altra ora del genere, e i curiosi, gli studiosi e gli schernitori giungerebbero a maledire Iddio… Perciò… sottoponiamo le spalle al mio giogo e leviamo il tossico… e avanti.
   Signore, non la mia ma la tua volontà. Ecco la tua serva e la tua vittima. Si faccia di me ciò che Tu vuoi. Ma solo, per tua bontà, dàmmi la forza per poter soffrire. E non mi lasciare sola. "Mane5 nobiscum quoniam advesperascit, et inclinata est jam dies…".
 

   [Segue il capitolo 134 dell'opera L'EVANGELO]
 

   Io sono in grande tempesta. Proprio una di queste tempeste di marzo con luminosità di sole e cupo di nuvoli temporaleschi che si alternano. Ho l'impressione di essere una navicella su onde infuriate, ora in cima, in cima all'onde e in pieno sole, ora giù, giù fra due montagne d'acqua che sembrano volermi sommergere in un cupo d'abisso. Mi sembra passare da un oceano in burrasca al più placido dei porti alternativamente, e di essere, sempre alternativamente, tuffata nel fiele e poi nel miele. Che soffrire da ieri sera!
   Ci sono momenti in cui sono in Cielo per le brevi e dolci parole, per i beati sorrisi che mi dànno Gesù e Maria, e per la forza che da essi mi vengono. Dico allora: "Oh! sono ben sicura di non essere una ingannata e una peccatrice" (circa i dettati e le visioni, si intende). Poi ecco che risprofondo nel gorgo cupo in cui è il fragore pauroso delle parole di minaccia di ieri sera. E dopo il Paradiso gusto l'inferno. Poi torna a soccorrermi la bontà di Gesù e Maria, e la povera anima mia viene sollevata nel sole, verso il cielo, in una beatitudine che mi empie di dolcezza. E poi da capo giù, nell'amarezza, nel buio, nello spavento. Ho paura… Mi aiuti a superare questa battaglia.
   Oggi, una signora che mi ha vista piccina e che mi è stata amica materna per tanti anni, e che poi per volontà altrui ho dovuto lasciare e che finalmente ho potuto riavvicinare, mi ha detto e parlato della Marina… e dei dettati miei, di cui ella ha letto dei fascicoli. E io ho chiesto, mostrando di non sapere nulla, che differenza ha trovato fra le due persone di cui una è nota e l'altra è semi-ignota, perché la si crede un servita o una signorina ammalata, ecc. ecc… Mi ha detto che secondo lei quelli della M… sono scritti in trance mentre gli altri sono: "… sublimi, ma fanno paura perché invece di far sentire la misericordia di Dio fanno sentire la sua giustizia. Però ha delle parole di una luce speciale, di una elevatezza spirituale che scuote. Vi è una preghiera della Madonna che è meravigliosa". E ha terminato: "Fàtteli dare da leggere. Io non li ho potuti più avere. Ma dico la verità che li desidero".
   Creda o non creda che non sono io, e che io non li conosco, non lo posso dire. Ma è stata una goccia di miele. Perché è donna religiosa, colta e che ho sempre trovata molto equilibrata. Perciò il suo giudizio e il suo desiderio mi hanno confermato che le anime sentono nei dettati Dio.
 Dio! Dio!… Avere solo uno scopo: servirlo e farlo amare. E temere di essergli invisa. Ecco il mio dolore. Ma è tempo di Passione… Oh! mi aiuti, perché sotto l'apparente calma io sono tutta una ferita che duole.
           


   mi pare… Infatti non è stato in febbraio, ma il 26 gennaio.
           
   2 ostacoli connessi, quasi certamente, alle operazioni del rientro a Viareggio dallo sfollamento e che si erano concluse in febbraio (vedere la nostra nota in calce allo scritto del 24 aprile 1944).
           
   3 così morirai… La predizione di Satana, padre di menzogna, non si avvererà il 12 ottobre 1961, quando Maria Valtorta serenamente spirerà alle parole del sacerdote: "Parti, anima cristiana, da questo mondo…", inizio della preghiera di rito per i morenti.
           
   4 ora è nel senso di periodo e si riferisce ai quaranta giorni, iniziati il 9 aprile 1944, dell'abbandono divino, che è un'esperienza comune ai mistici.
           
   5 Mane… sono le parole dei discepoli di Emmaus, riportate nel testo latino di Luca 24, 29.