MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNETTI CAPITOLO 708


6 dicembre 1945

   Ero felice per la vista di S. Martina e la presenza continua di Maria Ss. che, come nel dicembre 1943 e 1944, mi è visibile nella camera come persona viva e tutta per me, giovane, bella, indicibilmente bella, bianco vestita, bionda, delicatamente rosea, per ora senza il Bambino... Posavo lo sguardo su lei ed entravo nel gaudio... 
   Ora lo poso... ma piango... Perché oggi alle 16 ho sentito piangere la mia mamma del suo ben noto pianto... Come piange!... E chiama: «Maria! Maria! Maria!». Ma più che invocarmi è un volermi avvisare di qualcosa che non può spiegare bene e che mi sarà nociva. 
   Le rispondo: «Che hai, mamma? Povera mamma!». 
   Non fa che ripetere "Maria!" fra scoppi di pianto come quando un vero dolore, una vera paura la faceva piangere, come quando mi seppe finita, come quando vide vero ciò che io avevo previsto ed ebbe paura del domani per questa guerra crudele, come quando si trovò di fronte alla morte ed ebbe paura, povera vecchia tornata bambina, tutta un dolore, e in mano a chi non l'amava e compativa come me, e non aveva la mia mano leggera sulle sue carni sofferenti... 
   Oh! che dolore! che dolore sentirla piangere e non poterle fare nulla, non poterla curare come facevo quando per qualche malessere correva qui, presso la sua figlia inferma che la curava meglio di un medico perché l'amava come nessuno l'amava !... 
   Le farò dire una Messa. Ma credo che ella soffra per me... Cosa sa? 
   Sere fa, e non l'ho detto a nessuno, mi è parso di vederla passare come venisse dalla stanza da pranzo andando verso la porta di casa... Ho avuto un sussulto, sono stata lì per chiamarla forte... mi sono dominata perché c'era gente... 
   La mia mamma... Vorrei andarmene anche per questo... per stare con lei... Non le ho voluto bene altro che io, così…