MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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LIBRO DI AZARIA CAPITOLO 50


Terza domenica dopo l'Epifania


26 gennaio 1947

   Introito: Salmo 97 (96), 1.7-8.
   Orazione: O Dio onnipotente ed eterno, riguarda propizio la nostra debolezza e stendi a proteggerci il braccio della tua maestà.
   Epistola: Romani 12, 16-21.
   Graduale: Salmo 97 (96), 1; 102 (101), 16-17.
   Vangelo: Matteo 8, 1-13.
   Offertorio: Salmo 118 (117), 16-17.
   Segreta: Fa', o Signore, che quest'ostia cancelli i nostri peccati e santifichi i corpi e le anime dei tuoi servi, da poter celebrare questo sacrifizio.
   Comunione: Luca 4, 22.
   Dopocomunione: O Signore, che ci hai fatto la grazia di partecipare a sì eccelsi misteri, dégnati, te ne preghiamo, di renderci veramente capaci dei loro effetti.
  

   Dice Azaria:
   «Breve lezione, dato il tuo stato. E dovrebbe essere tutta per te, perché veramente la tua umanità, continuamente messa a prova dalle altrui umanità non buone, potrebbe desiderare di vendicarsi.
   No, anima mia. Tu vedi che Dio fa già le sue vendette e le tue parti sono sue. Perciò lasciali fare. E tu "vinci col bene il male". Se poi non saranno vinti, i carboni ardenti saranno sul loro capo mentre tu arderai delle mirifiche fiamme dell'amore.
   Ma per tutti ecco la lezione di Paolo. Lezione di umiltà, di carità, di pace e di misericordia.
   Siate saggi per amore di Dio solo, non per averne lode dagli uomini e tanto meno da voi. Nessuno è buon giudice di sé stesso o dei fratelli; perciò non giudicate né voi stessi né i fratelli. C'è chi giudica per tutti. Ma il bene vostro non sia unicamente fatto per voi, ma la vostra vita sia come una luce nel mondo, una luce buona che illumina e invoglia altri a fare ciò che voi fate e che persuade molti alla santità della Religione.
   "Vedete come si amano?!", dicevano i pagani dei primi cristiani. Fate che lo si dica anche ora. Pensate che è più lesiva alla religione l'apatia, i difettucci continui, o le ipocrisie aperte dei falsi o deboli cristiani, delle pugnalate violente dei nemici di Dio. La religione e la Chiesa sono lese dalla tiepidezza dei fedeli più che dall'aggressione dei nemici.
   Non fate della confessione un'arma di partito. Vedete ciò che avvenne quando Israele fece della confessione ebraica uno strumento politico. Non date mai le cose sante per usi profani. Ma sibbene siate santi anche nella vita pubblica perché non prevalgano le forze oscure e sia difesa la morale e la Fede.
   Operate. Senza clamori inutili, ma con fatti reali e buoni. Non odiate, ma perdonate e abbiate amico Dio, ché, senza Dio, inutilmente vi agitate per fare. Siate cristiani, in una parola. Sempre. In tutto. Non ci sono due vite: quella delle ore di culto e l'altra usuale. Ve ne è una sola, e non potete essere veri cristiani se lo siete solo per l'ora della chiesa. Cristiani nella casa e nell'ufficio, ai negozi e agli svaghi, negli affetti e nei guadagni, onde non sia la vostra vita una menzogna che Dio guarda con sdegno.
   Il piccolo Giovanni1 è oggi sfinito. Carità al suo languore. E ugualmente sia gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo».

 
   1 piccolo Giovanni è il più frequente degli appellativi dati da Gesù a Maria Valtorta, che per spiritualità e missione era avvicinata al grande Giovanni, l'apostolo ed evangelista.