MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 225


4 gennaio 1944

   Dice Gesù:
   «Daniele ispirato da Dio dice[8] una verità ormai troppo trascurata.
   Il mistero del futuro e l’altro più grande mistero dell’al di là non possono essere conosciuti, nella forma e nell’ampiezza voluta da Dio, che unicamente da quelli a cui Dio vuole farli conoscere. Direttamente. Senza intermediari. Senza cornici. Senza apparati. Senza aiutanti.
   Per lo Spirito non ci sono limitazioni, non ostacoli, non confini, non manchevolezze, non bisogni. Egli è potente, libero, subitaneo. Egli trascina con Sé luce e intelligenza. Anche un incolto e un tardo di mente, se investito dallo Spirito di Dio, diviene dotto non della vostra povera scienza umana ma della sublime Scienza di Dio.
   Ho detto:[9] “Ti ringrazio, o Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate agli umili”. Nel dire “Padre” dicevo anche “Spirito”, poiché Uno è il Padre con lo Spirito ed Io sono con Loro, e chi benedice Uno benedice i Tre, e chi è amato da Uno è nelle braccia dei Tre, poiché non vi sono tre Dei ma un Dio solo dalla triniforme Natura e dall’unica Unità.
   Grande il Padre, grande il Figlio, grande lo Spirito. Potente il Padre, potente il Figlio, potente lo Spirito. Santo il Padre, santo il Figlio, santo lo Spirito. In uguale misura.
   Viene il Padre nella sua unità che ci genera. Viene il Figlio con la sua origine che salva. Viene lo Spirito con la sua settiforme fiamma che santifica. Vengono amandosi e amando e fanno di un umile, di un piccolo, un occhio che penetra nel mistero di Dio, una bocca che parla le parole di Dio.
   I baciati da Dio non sono coloro che fra gli uomini, saturi d’errore, hanno fama di maghi e di indovini. Non sono coloro che con manifestazioni istrioniche tentano simulare Dio in loro e affascinare i creduli senza vera fede. Non sono coloro che del loro satanismo fanno un lucro. Questi sono e siano sempre più maledetti!
   I baciati da Dio sono quelli che vivono la vita casta, mortificata, amorosa del servo di Dio. Quelli che rifuggono il plauso e odiano l’esser conosciuti. Quelli che, perduti nel gorgo di luce che è Dio, col cuore nutrito di fede e lo spirito di carità, stanno come mistiche bocche sul mio Io, aspiranti da Me la Verità e la Cognizione. Non forzatori, non prepotenti, non mercanti del mistero, essi accolgono quanto Io do in semplicità, in amore, in onestà. Non profanatori, non si permetterebbero mai di suscitare in nessuna maniera l’ambiente atto a creare quel clima di cui non Io, che di climi e di ambiente non ho bisogno, ve lo ripeto, ma il loro satanismo ha bisogno per ricevere l’efflusso del Maligno.
   Simulatori di Dio e dei suoi santi, peggio che simulatori, parodisti di Dio e dei suoi santi, dei quali dànno una rappresentazione che è sacrilegio. Figli, sudditi, ministri di Satana, zimbelli suoi. Non una parola di verità è nella loro bocca, non una luce nel loro cuore. La Menzogna trascina loro e chi in loro crede nel profondo dell’abisso da essi cercato. Né può essere diversamente, perché anche l’Astuto non può conoscere fino in fondo il pensiero di Dio, ed anche per quel che conosce non dice, poiché egli è sempre il Serpente che canta canzone menzognera per portare la rovina là dove la sua gelosia vede che ancora può essere una dimora per il Signore.
   A che credere a quelle larve, fumo della satanica bocca, che vi si mostrano per simulare ciò che solo Dio può inviarvi per vostra spirituale guida? E non pensate che, se è vero che Dio può accogliere il vostro desiderio di sentirlo per Padre amoroso più che la maggioranza degli uomini non lo desideri, è anche vero che a Dio nessuno, dico nessuno, neppure un santo, può imporsi e dirgli: “Vieni. Io te lo comando”?
   Io vengo quando, dove, come voglio, nell’ora e nell’ambiente che voglio. Io vi parlo per quanto voglio. E fra la semplicità verace che è il mio segno e l’umiltà semplice che è il segno dei miei servi, e la coreografia menzognera e la superbia avida degli altri falsi possessori del vero, vi è ancor più grande differenza di quanto non ve ne sia fra il sole e la notte senza stella, e più vasto abisso di quanto non sia fra sponda e sponda degli oceani il cui profondo in certe zone è a voi immisurabile. Di qua è Dio e il suo Vero. Di là è Satana e il suo Errore. Di qua la mia mano è tesa a benedizione sugli umili fiori che accolgono la mia luce benedicendomi e giudicandosene non degni. Di là la mia mano è tesa a maledire perché sono venefici fiori di putrido stagno avvinghiati da serpi dal tossico eternamente mortale.
   Per conto tuo dico: “Questa è parola mia. Accoglila per tua pace”.
   Le tre croci[10] sono il segno di tre vittime di questa città. L’una già porta il frutto maturo che va staccato dall’albero santo per essere riposto nella Città di Dio. Per lei è venuta la pace e, come il Cristo dopo il martirio, viene calata dalla croce per esser seme a vita beata. Saluta l’anima sorella.
   Le altre due croci sono di altre due vittime. L’una è tua. È ancora alta verso il cielo perché la tua missione dura ancora un poco. È brullo il monte e triste la sua triplice corona. Ma vedi quanto è vicino al Cielo e quanto cielo ha d’intorno. E il mondo come è lontano. Siete già fra l’altare e il cielo, o mie care vittime, e gli angeli sono intorno a voi per raccogliervi lo spirito quando consumate l’ultimo dolore.
   Sempre più vicino ti verrà la visione, perché ardo di farti vivere la mia Passione. Ma non temere. Come ramo che morbido si curva, così la Croce ti deporrà dopo la prova, come ha deposto la tua sorella, e ti si schiuderà il Cielo.
   Va’ in pace.»

[8] dice in Daniele 2, 27, che è il rinvio messo dalla scrittrice accanto alla data.
[9] Ho detto in Matteo 11, 25; Luca 10, 21.
[10] Le tre croci… A questo proposito abbiamo il seguente scritto chiarificatore di Padre Migliorini: Viareggio, 5 gennaio 1944. Da quando assistevo Antonia, avevo interessato il “Portavoce” su di essa. Egli non cessava di pregare, tanto più perché, essendo ambedue delle vittime offerte a Dio per ottenere misericordia dal Signore per molti e specie per questa nostra Italia, si sentivano anime sorelle senza conoscersi. Dal 3 corrente il “Portavoce” vedeva come in lontananza un Calvario dove vi erano erette 3 croci. Due erano erette e ben piantate, ma quella del centro appariva fortemente inclinata come per cadere. La visione rimase un’incognita fino a che ieri il Salvatore fece conoscere che la croce del centro era Antonia che oramai era caduta. Il “Portavoce” è Maria Valtorta. Sul personaggio chiamato “Antonia” riferiremo in una nota in calce allo scritto del 14 gennaio.