MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 553


19 marzo 1946

   Altra agonia notturna! Va bene. Ciò che Dio vuole. Ma non posso impedirmi di pensare che potevano lasciarmi morire in pace, posto che sono così presso al morire, avendo pietà… La sua presenza nelle mie agonie lei sa cosa era… Le ho esposto schiettamente il mio pensiero su P. Mariano. Le ricordo qui di provvedere, se possibile, acciò io abbia vicino un Padre che, per età di spirito e di anni, sia più formato e capace di dare affidamento di saper fare con santità e con serietà e correttezza a mio riguardo. Lei sarà sempre, perché è giusto e voluto da Gesù, il mio Direttore e l'aiuto del Portavoce1. Ma qui vi è il "malato portavoce" e va soccorso. E soccorso da chi può dare garanzie buone. Se lo ricordi.
   E anche mi tormenta il pensiero di Giuseppe2, al quale devo scrivere e vorrei essere sincera, ma in modo da non ferire quell'anima nata da poco alla Grazia e alla stima nella Chiesa e del Clero. Mi aiuta il mio Azaria. Lei ha sentito ciò che ho scritto: P. M.ni è stato chiamato a Roma presso la Casa Generalizia per la sua competenza missionaria… È verità… mutilata di ciò che poteva far danno a un neo-cattolico, atta anzi a fargli venerare più che mai le Superiori Gerarchie. Giacché la bontà del Padre Generale ha dato lo spunto a coprire con veste buona il provvedimento, usiamo ciò che ci dànno e benediciamone Iddio che ci permette di dire la verità senza ferire i neonati a Dio.
   Rifletto ad una cosa. Quest'ottobre, quando scrivevo la par­tenza di Giovanni di Endor e di Sintica3, mi dicevo: "E che c'entra col Vangelo?". Mi pareva un dolcemente triste episodio, attoa far luce sulla vita cristiana di Antiochia e sulla bontà di Gesù e la fortezza di Sintica. Adesso capisco. Era dato per noi. Per me e per lei che la cat­tiveria umana separava, dandoci un immeritato dolore. E se lei sof­fre ciò che provò Giovanni discepolo (ed è sano) io, malata, devo es­sere Sintica per forza e dire "fiat" con un sorriso sulle labbra, la­sciando che il cuore finisca da spremere le sue ultime gocce di san­gue nella pena. E farlo per farlo partire rassicurato sulla povera e malata Maria. E farlo per sostenere Marta che non sa per niente far­si forza e, se non vegliassi, andrebbe fuori di strada anche con chi non si deve, confondendo gli ottusi uomini che fanno il male, e ai quali si deve perdonare per amore di Gesù, con Dio che non fa mai del male ai suoi figli. E farlo perché nulla trapeli, per nostra colpa, e se ne facciano chiacchiere e commenti inutili o malvagi. Ebbene… Sarò anche Sintica!… Sperando che Gesù mi faccia vera la promes­sa che ha fatto a Giovanni di Endor prima di separarsi da lui: "di as­sisterlo nella agonia e nella morte, che sarà placida, e di dargli la sua Presenza nei mesi di separazione per sostenerlo", mi impongo con un bacio anche questo dolore e bevo anche questo calice… E avanti!
   In gennaio Gesù mi fece dare alle Carmelitane le intenzioni spirituali per il I° quadrimestre 1946.
   Gennaio: essere le agnelle di Gesù con S. Agnese.
   Febbraio: essere le contemplatrici di Maria Ss. di Lourdes con Bernardetta.
   Marzo: essere nell'officina di S. Giuseppe per imparare a costruirsi la croce.
   Aprile: essere sul Calvario ai piedi della Croce con S. Giovanni.
   Ebbene, io sono intenta a costruirmi la croce sotto l'insegnamento di S. Giuseppe…
   Penso anche che Gesù ha voluto, cosa mai detta prima, che io copiassi4 le mie offerte e orazioni. Mi pareva cosa così inutile agli altri e penosa a me! Dicevo: "Tanto, morta che io sia, il Padre ritira tutto ed esamina…". Ma Gesù sapeva ed ha voluto che lei andasse via con queste pagine intimissime, senza attendere a conoscerle a dopo la mia morte.
   Quante cose rifletto!… Ossia: quante cose non mi fanno vedere i miei Protettori celesti! È come se io guardassi attraverso un chiarissimo microscopio, o telescopio, che so io! Vedo ciò che a occhio umano sfugge, e in una luce che tutto illumina.
           


   l'aiuto del Portavoce. A questo punto inserisce con scrittura minuta: (Invece dal 4-7-46 Gesù ha diversamente provveduto… nota mia del 9-12-47). Il nuovo direttore spirituale fu P. Luigi Maria Lopalco, passionista, inviato alla scrittrice dalla carmelitana Madre Teresa Maria (nota al 24 dicembre 1945).
           
   2 Giuseppe è, come sempre, Giuseppe Belfanti; così come Marta, nominata più sotto, è sempre Marta Diciotti.
           
   3 la partenza di Giovanni di Endor e di Sintica è descritta nei capitoli 314, 315 e 316 dell'opera "L'Evangelo". Per gli antefatti vedere almeno i capitoli 282, 285, 310 e 312.
           
   4 che io copiassi, il 10 febbraio 1946.