MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 569


1 giugno 1946

   Stavo ordinando le mie preghiere del mese di giugno ed ero incerta se far precedere quella allo Spirito Santo o quella al Sacro Cuore. Con una beatificante ondata di pace si precipita su me lo Spirito Paraclito dicendomi:
   «Puoi mettere l'orazione a Me in testa ad ogni altra, senza timore di offendere il Cuore amoroso e divino.
   Quel Cuore è perché Io l'ho formato. Io, l'Amore, sono il generatore dell'Umanità Ss. del Verbo, e il suo Cuore è l'amor degli amori dello stesso Amore divino, è l'Anima più ardente del trino Fuoco. In esso Cuore è il Padre, il Verbo e lo Spirito, ma lo Spirito, essendo ciò che forma un Uno delle e con le due prime Persone e con Esse compie la Triade Ss., è l'Ospite eletto del Cuore amorosissimo. Tutto Dio si compiace in quel Cuore e vi abita. Ché, se è detto che voi siete templi dello Spirito Santo e si suppone, dalla limitatezza umana, che il trono allo Spirito sia nell'organo generatore della vita e suscitatore degli affetti, quale trono, in quel tempio più sacro di qual che si sia tempio, o costrutto dall'uomo o dall'uomo generato, avrò mai più bello, più santo, più sacro, più mio di questo?
   Il Cuore di Gesù Cristo! Formato dai fuochi della Carità e dai gigli della Purissima! Se gli uomini sapessero capire ciò che è il Cuore di Cristo! Ma appena i Serafini possono penetrare nell'incandescenza di questa perfezione di amore che è il Cuore di Dio, Perfezione della Perfezione. Pensa, anima mia. Dio, l'Incorporeo, l'Eterno, che si orna dell'organo perfetto nella perfetta creazione dell'uomo e in esso vi rinchiude tutto il Paradiso perché sia testimonio dell'annichilimento sublime del Verbo e si perfezioni nella Carità. Se gli angeli potessero svelare i misteri del Cielo, vi direbbero che alla evangelizzazione della Terra col Cristo docente corrispose la grande lezione data a tutti i celesti cori di come si raggiunge l'amore perfetto: annichilendosi un Dio sino alla morte per amore di Dio e degli uomini.
  Santo, tre volte santo Cuore del Cristo, raggiante Sole in cui si affissano tutte le luci del Cielo, glorificazione della materia che ha meritato di condividere la gloria dell'anima perché nella Carità, nella Fortezza, Giustizia, Temperanza e nell'Ubbidienza ha raggiunto la Perfezione. Perché, ricordatelo tutti, o figli carissimi della Sapienza, il Cristo era Carne ed Anima come ogni uomo e, per un decreto imperscrutabile, benché senza macchia, dovette conoscere tentazione. Era l'Uomo. Era l'Adamo novello. Doveva mostrare come avrebbe dovuto agire il primo per possedere la gloria senza aver conosciuto il tormento, e come era possibile avere gloria senza avere tormento solo col fare eroicamente la volontà del Creatore. E il Cristo ha mostrato questo. E poi ha sofferto ed è morto per riparare a ciò che Adamo aveva commesso. E tutto – ubbidienza, resistenza alle tentazioni, buona volontà, generosità, perdono, sapienza, sacrificio – sono scaturiti dal Cuore che ora palpita in Cielo, e per voi, per te, per tutti coloro che hanno compreso l'Amore.
   Dio è Carità. Il Cuore di Gesù-Dio è il trono della Carità-Dio.»