MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DAL 1945 AL 1950 CAPITOLO 689


11 settembre 1950

   Maria Ss. a Madre Teresa M. di S. Giuseppe:1
   «L'eccesso di timore paralizza le anime nei loro slanci. Se non avessero avuto un eccesso di timore, gli apostoli non avrebbero lasciato solo mio Figlio quando fu preso. Perché erano buoni, in fondo. Ma troppo paurosi. Prima dei nemici, poi di Gesù per il loro abbandono. L'eccessivo timore produce giansenismo, e il giansenismo aumenta il timore, perché inculca la persuasione che è difficile salvarsi. Non solo. Ma, rallentando gli abbracci dello spirito con l'Amore, rende sempre più debole l'anima.
   Dille che non si spezzi le ali e non smorzi la fiamma sotto la spontanea condanna: "Io sono cattiva". Nessuno è buono fuorché Dio. Ma Egli lo è tanto che lo è anche per chi non è tutto buono.
   Le più belle conquiste di Gesù furono Matteo, Maria di Magdala, Zaccheo e Disma, ossia dei grandi peccatori. Grandi. Ma che non si gettarono spiritualmente a terra, inerti, dicendo: "Tanto sono cattivo", ma anzi col loro spirito sorsero e corsero verso il Perdono e l'Amore con fiducia.»
 

[Con date dal 14 settembre al 16 novembre 1950 sono le restanti cinque (dalla 44ª alla 48ª) LEZIONI sull'Epistola di Paolo ai Romani, scritte in continuazione con le precedenti sull'altro quaderno]
           


   a Madre Teresa M. di S. Giuseppe, come nel "dettato" del 24 dicembre 1945.